Giacomo Ceruti nell'Europa del Settecento. Miseria e nobiltà

Riferimento: 9788857249391

Editore: Skira
Autore: D'Adda R. (cur.), Frangi F. (cur.), Morandotti A. (cur.)
Collana: Cataloghi di arte antica
In commercio dal: 24 Febbraio 2023
Pagine: 304 p., Libro in brossura
EAN: 9788857249391
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Descrizione

Pittore degli ultimi e ricercato ritrattista dell'aristocrazia, tra ombre e luci, dall'umanità sofferente a intonazioni serene, da scene di povertà fino alle più aggiornate e raffinate tendenze dell'arte europea del XVIII secolo. A trentasei anni dall'ultima grande mostra dedicata a Giacomo Ceruti (1698-1767), Miseria & Nobiltà. Giacomo Ceruti nell'Europa del Settecento torna a indagare la figura di questo pittore che, con le sue toccanti rappresentazioni dei ceti umili e i suoi ritratti penetranti, si impose come una delle voci più originali della cultura figurativa del XVIII secolo. Attraverso oltre cento opere di Ceruti e di artisti che lo hanno preceduto o imitato, Miseria & Nobiltà propone una doverosa rilettura dell'opera di questo originale interprete della sua epoca capace di dare forma alle contraddizioni della società del tempo, determinata dalle scoperte e dagli studi che hanno permesso una revisione radicale dell'artista, anche raccontando relazioni di Ceruti con autori precedenti e a lui contemporanei, grazie alla presenza di opere di Moroni, Bellotti, Monsù Bernardo, Ceresa, Todeschini, Sweerts, Ribera, Fra' Galgario, Snijers, Tiepolo, Piazzetta, Rigaud. A rendere necessaria questa nuova indagine sulla figura dell'artista sono le mutate conoscenze e la valutazione della sua fisionomia che vengono indagate sotto una nuova luce grazie anche agli eccezionali prestiti internazionali di importanti collezioni pubbliche e private italiane. Ne emerge un nuovo, affascinante ritratto di questo grande artista caratterizzato da un lato dal radicamento entro l'avventura della pittura della realtà in Lombardia, dall'altro il respiro internazionale del suo percorso. Giacomo Ceruti non solo dunque Pitocchetto o l'Omero dei diseredati (come lo definì Giovanni Testori), ma, soprattutto, pittore europeo e ricercato ritrattista della nobiltà, a cominciare da quella che volle collezionare nelle sue dimore le scene popolari che hanno reso celebre l'artista.