Alla radice impura

Riferimento: 9791254810002

Editore: Apollo Edizioni
Autore: Donadio Stanislao
Collana: Sabra/Chatila
In commercio dal: 20 Aprile 2022
Pagine: 282 p., Libro
EAN: 9791254810002
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Descrizione

Cerchiamo di vedere insieme com'è strutturato questo libro, la sua morfologia. In quale forma e ordine il poeta ci consegna il suo mondo che, come già detto, non è un insieme di parole ma Vita, Vita come ferita nell'inesistenza, per dirla con Ritsos. La raccolta è suddivisa in quattro sezioni, ognuna delle quali ha un titolo: Alla radice impura, La quadratura del cerchio, Il potere delle ciliegie, Il tessitore delle anguille. La prima sezione dà il titolo all'intera raccolta. L'ordine delle sezioni è quello cronologico; infatti, le poesie coprono il periodo 2012-2015. L'intero corpus si compone di 222 poesie, pari a 3994 versi. La prima sezione, quella relativa al 2012, si compone di 49 poesie e 749 versi; la seconda di 56 poesie e 953 versi; la terza di 61 e 1151 versi; l'ultima di 56 componimenti e 1141 versi. Non vi sono significative differenze tra gli anni; la produzione del Nostro non ha registrato particolari momenti legati al suo fare poesia. Al di là della motivazione cronologica, non mi pare di intravederne altre, quali il genere, il registro, o stilistica. Temi vari con la versificazione tipica del poeta si riscontrano in tutte le sezioni. Se qualcosa di diverso è da segnalare è una certa difformità nel linguaggio, del codice espressivo, utilizzato nella prima sezione rispetto alle altre tre. La scrittura è più quieta, più sobria e accessibile, mentre è sempre più ostica e tormentata nelle altre, più surreali le immagini poetiche fino a vertici di paradossi fulminanti, di visioni oniriche, che rappresentano la peculiarità della poetica di Stanislao Donadio. Il suo personale modo di abitare la poesia. Pur essendo una raccolta che si riferisce a un periodo breve, non è legata a una stagione della propria vita, o rappresentativa di eventi indicativi o significatici del vissuto del poeta. Così almeno a me appare. Per i tanti temi trattati, dai ricordi giovanili e adolescenziali alla maturità, dalle aspirazioni politiche alle subentrate delusioni, dalla complessiva visione filosofica dell'esistenza all'attenzione ai testi sacri, mi pare che si debba parlare di composizioni che ben rappresentano l'essenza dell'uomo, che trova nella poesia, e nelle virtù della parola, un eloquente risultato e valore, un appagamento, sia pure di disperata speranza, di serena inquietudine. La raccolta si chiude con una poesia dal timbro robusto, «Poesia dell'altra vita», uno sguardo non più a questi giorni ma a quelli dove il vento più non tira e se c'è la pioggia è pioggia che non dura. Non so se è stata una scelta consapevole del poeta nel porre a conclusione di questo libro una poesia di grande impatto emotivo, come si faceva un tempo con i canzonieri, di certo è un suggello forte, che lascia nel lettore una immagine luminosa quanto proiettata Nell'altra vita. (dalla prefazione di Giovanni Pistoia)