L'opera nasce inizialmente dalla necessità dell'autrice di scrivere un diario sulla propria vita per farne il punto. Ripreso dopo vent'anni si è concluso nel giro di sole tre settimane, scritto di getto seguendo il flusso dei ricordi e delle emozioni, diventa alla fine un testamento morale per le riflessioni spirituali contenute. La decisione di farlo diventare un libro e pubblicarlo, in realtà nasce per caso, dalla convinzione che probabilmente molte persone avrebbero potuto identificarsi nella vita della protagonista, attraverso le sue esperienze personali. Ma in verità, l'opera assume un significato più profondo, in quanto raccoglie le maggiori verità universali che ogni uomo dovrebbe conoscere per capire lo scopo della propria esistenza: l'immensità del mare e il tramonto come metafora della vita.