Saga coltivata nel cerchio di una ricostruzione familiare resa possibile dai racconti del padre Alfio, il romanzo di Delia Nicotra Costa ripercorre, con strascico molto più prolungato, l'antefatto delle vicende narrate da Tomasi di Lampedusa, ma con un romanticismo decisamente legato al corrimano della cronaca storica e politica del primo Ottocento. La storia narrata parte dalla fine del Settecento, con l'ingresso dei francesi in Italia e la fuga di una frangia della famiglia Costa dalla Liguria verso il Regno di Napoli. Nunzio Costa ripara infatti nella capitale borbonica e successivamente in Sicilia, sotto la protezione di Orazio Nelson, l'eroe di Trafalgar, che lo vuole amministratore del castello inglese di Maniace, a due passi da Bronte, il luogo nel quale si consumerà un eccidio di contadini per mano di Nino Bixio all'indomani della conquista garibaldina della Sicilia. Lampi di luce dalla porta del passato è una storia che, pagina dopo pagina, trascina piacevolmente il lettore verso la conclusione. Le vicende, che si dipanano con un ritmo incalzante, si chiudono a un passo dalle rivolte del 1848, in una descrizione minuziosa della bellezza delle campagne siciliane e delle passioni che i cuori dei siciliani sanno orchestrare e godere. Un romanzo gradevole, che fa pensare per l'ambientazione alla penna di una scrittrice come la Agnello Hornby, che ben s'innesta nel tronco della tradizione letteraria siciliana. (Dalla Prefazione di Raffaele Nigro)