Nell'omelia fratel Arturo Paoli riconosce un momento essenziale della sua opera di sacerdote, il gesto sacro con cui partecipare la parola salvifica di Dio in modo chiaro e assimilabile ai fedeli. Ad essa si dispone con lo stesso senso di responsabilità e l'intensa partecipazione con cui rinnova la consacrazione del pane e del vino nella celebrazione dell'Eucaristia. Nel porgerla usa parole semplici, immediate, chiare, che arrivano al cuore con l'irrevocabilità e la forza di una freccia; un'eloquenza rapida e concisa che impiega per stringere un dialogo amoroso col mondo e col Vangelo, la dolce frusta con cui sollecita le coscienze dinanzi agli interrogativi più inquietanti della vita. Per buona sorte non tutto il tesoro delle omelie pronunciate negli anni da fratel Arturo si è perduto: alcuni dei suoi amici hanno avuto la sollecitudine di registrarle. E dalla paziente trascrizione di una parte di esse ad opera dell'amico Dino Biggio nasce questo libro. Scorrendolo s'incontrano pagine stupefacenti per mordente e per modernità, meditazioni che interpretano con sottigliezza rara lo spaesamento dell'uomo in un mondo da cui latitano pace e giustizia.