L'immagine di Segantini Dunkelmaler, pittore delle ombre, contrasta apparentemente con la poesia della luce che caratterizza la sua opera. Eppure il pittore arcense, ai suoi esordi, si impose agli occhi della critica soprattutto per la sua tendenza ad una maniera scura, nell'esasperazione dei contrasti luministici e delle gamme ribassate. È nel confronto diretto col suo mentore, Vittore Grubicy, che il pittore avvia una riflessione, stimolata dagli esempi della pittura olandese e da uno studio diretto dal vero improntata al moderno concetto di ambiente, destinata a risolversi in una pittura illimpidita, in chiaro che segna, con A Messa prima, l'aprirsi di una nuova fase nel percorso segantiniano.